Nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, la nostra Comunità Parrocchiale si è ritrovata per celebrare l’Eucaristia a conclusione del ministero pastorale di don Matteo Malgioglio, nei giorni scorsi nominato Maggiore Parroco di S. Agrippina a Mineo. Alla S. Messa solenne, che è stata preceduta da un tempo di Adorazione Eucaristica, ha partecipato un grande numero di fedeli, che non ha rinunciato ad essere presenti a questa ultima ricorrenza solenne di don Matteo.
“Sono tante le cose che ci hanno fatto fare una bella esperienza di Chiesa, che ci hanno fatto crescere, e che ci hanno resi più maturi, al punto di poter continuare questo cammino con fiducia, senza timori e senza disperazioni“, ha detto don Matteo nell’omelia “Con la fiducia che, nonostante siamo strumenti limitati, siamo, come dice il Vangelo, semplici servi, la Chiesa è di Cristo. Il grande e buon pastore è Cristo, il gregge è di Cristo, la vigna è di Cristo – ha aggiunto – e a noi è chiesto soltanto di lavorare, di seminare, e il raccolto alla fine sarà consegnato a lui alla fine dei tempi“. “Non dimenticatevi di pregare per me“, ha detto alla fine dell’omelia, che è stata accolta da uno scrosciante applauso.
Queste le parole di saluto e di ringraziamento che un rappresentante della Comunità ha rivolto a lui al termine della celebrazione.
Carissimo don Matteo,
Sono già passati quasi nove anni da quell’ormai lontano 6 febbraio 2013, quando per la prima volta ti abbiamo accolto in questa nostra chiesa parrocchiale di San Domenico Savio. Adesso siamo qui a porgerti, con filiale e generoso affetto, il nostro saluto alla fine di questo lungo e fruttuoso ministero pastorale in mezzo a noi. “Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando” (Mc 6,6), abbiamo ascoltato nel Vangelo della Celebrazione in occasione del tuo ingresso in Parrocchia. E questo, in fondo, è ciò che oggi sei chiamato a fare: passare da un villaggio all’altro, da un paese all’altro, da Scordia a Mineo, annunciando sempre a tutti la gioia del Vangelo e del Signore risorto.
Il tuo passaggio da San Domenico Savio certamente non è passato e non passerà inosservato, e rimarrà un ricordo indelebile che custodiremo gelosamente nei nostri cuori. Ne è prova la stessa chiesa in cui adesso stiamo rendendo grazie al Signore nell’Eucaristia per il tuo sacerdozio e il tuo ministero. Tu hai contribuito a renderla sempre più bella e più preziosa, “come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21,2). L’apparato decorativo dell’altare maggiore, il fregio pittorico dell’abside, l’arredo liturgico della Cappella Eucaristica, la Via Crucis: sono solo alcuni dei frutti “materiali” del tuo passaggio in mezzo a noi, di cui potremo godere per sempre. E non possiamo certamente dimenticare il tuo impegno e la tua ostinata dedizione per riaprire finalmente al culto la Rettoria della Madonna della Stella, che è diventata ormai punto di riferimento per il popoloso quartiere di Contrada Montagna.
Come più volte abbiamo ricordato in questi anni, il filo rosso che lega insieme le tante esperienze di questi nove anni è quel piano pastorale, semplice ma profondo, che hai assunto come impegno quando sei arrivato in mezzo a noi: portare l’annuncio del Vangelo a tutti, soprattutto ai lontani. È un proposito che hai mantenuto sempre, in tutte le cose che hai fatto per noi e con noi in questi anni, per le quali oggi non possiamo che dirti grazie. Un impegno che si è declinato nelle missioni popolari – quella con il GAM nel 2014, quella con i padri passionisti nel 2018 e quella con la Madonna di Fatima nel 2019 –, nella celebrazione del Giubileo in occasione del 50° anniversario di fondazione della nostra Parrocchia, nelle Peregrinatio della Madonnina e del Bambinello, nelle feste patronali di San Domenico Savio e della Madonna della Stella, e in tutte le esperienze di fede che con te sono nate e hanno ritrovato nuova linfa e vitalità.
Ti diciamo grazie per le occasioni di formazione che ci hai dedicato: l’esperienza del Gruppo Biblico e della catechesi per gli adulti, il Cenacolo di spiritualità, gli incontri di preghiera mensili. E soprattutto per le ormai tante generazioni di bambini e ragazzi che dalle tue mani hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Grazie per la sollecitudine con la quale hai dedicato il tuo tempo ai nostri fratelli che hanno più bisogno: ai malati, ai quali non hai fatto mancare la tua vicinanza e il tuo conforto, e ai poveri, a cui non hai mai rifiutato il tuo aiuto solidale. E grazie per la cura che dedichi alla liturgia, fonte e culmine della vita della Chiesa, che ci consente di pregare e di rendere culto al Padre con nobile eleganza e gioiosa solennità.
E non possiamo dimenticare certamente il tuo insostituibile sostegno nel terribile periodo del lockdown che tutti noi abbiamo vissuto l’anno scorso. Un periodo buio, di incertezze e paura, in cui siamo stati costretti a reinventare le nostre vite e le nostre abitudini. Abbiamo persino dovuto celebrare la Pasqua del Signore in una modalità inedita, costretti a rendere lode a Cristo soltanto attraverso lo schermo di uno smartphone. Anche in un periodo così inedito – e, speriamo, unico – non ci hai mai fatto mancare il tuo affetto, seppure soltanto in forma virtuale e attraverso i social network.
Adesso siamo qua, caro don Matteo, a ricordare insieme le gioie condivise in questi anni. E ti chiediamo scusa per quelle volte che, ahimè, siamo stati un gregge “scalmanato”, e se a volte non abbiamo saputo dimostrarti fino in fondo il nostro affetto. Ma oggi vogliamo dirti, con profonda convinzione, che puoi contare su di noi: non ti faremo mai mancare le nostre ferventi preghiere, affinché il Signore non ti privi mai dell’effusione del suo Spirito e tu possa continuare ad essere quel “servo buono e fedele” del Vangelo, quel pastore buono capace di rispondere “Eccomi” alla chiamata del Signore, e di mettersi in cammino, come Abramo, verso le comunità che lui vuole di volta in volta affidarti.
In questa tua nuova esperienza che ti porterà nella ridente cittadina di Mineo, ti custodisca sempre la materna protezione della Vergine Maria, da te e noi tanto venerata con il titolo “della Stella”, presso la cui intercessione hai sempre trovato riparo nella tua vita. Ti accompagni in ogni momento il nostro celeste protettore, San Domenico Savio, e ti illumini la vergine e martire Santa Agrippina, Patrona dell’antica e feconda comunità che da adesso sarai chiamato a servire.
Tanti auguri, caro don Matteo, e ancora grazie!
I tuoi parrocchiani