Domenica 23 gennaio – III Domenica del Tempo Ordinario, Domenica della Parola di Dio
Oggi, terza domenica del Tempo Ordinario, celebriamo la domenica della Parola di Dio. Papa Francesco ci raccomanda di ricordare l’importanza dell’ascolto della Parola di Dio in tutte le Messe che verranno celebrate in questa domenica, ma soprattutto vogliamo ricordarci dell’importanza che la Parola di Dio riveste per la nostra vita.
Ascoltare la Parola di Dio non vuol dire semplicemente conoscere la letteratura biblica, significa ascoltare quello che il Signore ci chiede, per farlo e metterlo in pratica. Ascoltare la Parola di Dio ci insegna a vivere, e noi dobbiamo ammettere che abbiamo bisogno di Qualcuno che ci insegni a vivere; dobbiamo imparare lo stile di Dio: l’atteggiamento che il Signore ci propone e prenderlo come buono.
Possiamo ascoltare con le orecchie, possiamo capire con l’intelligenza quello che il Signore ci chiede, però possiamo anche non farlo! E molte volte capita così: sappiamo che dovremmo comportarci in un altro modo, però continuiamo a fare quello che vogliamo secondo i nostri gusti, secondo il nostro istinto. Il lavoro importante che dobbiamo fare nella nostra vita è ascoltare il Signore cambiando. Cambiando soprattutto mentalità che vuol dire imparare la mentalità di Dio; e le letture bibliche, che ascoltiamo a Messa ogni domenica, ci insegnano che dobbiamo cambiare noi.
Non pensare che solo gli altri siano peccatori e fulminare quelli che sono peccatori. Dobbiamo imparare noi a essere veramente discepoli del Signore! Seguire Gesù, andare dietro a Lui, vuol dire imitarlo, ascoltare la sua Parola e metterla in pratica, cambiare i nostri atteggiamenti istintivi e imparare a fare quello che Lui ci insegna. Allora vogliamo chiedere al Signore adesso, nella preghiera della Messa e tutti i giorni della nostra vita: “Signore insegnami a vivere bene: guidami, istruiscimi, insegnami che cosa devo fare, voglio seguire la tua Parola”. Ma dopo avergli chiesto di insegnarci che cosa fare, dobbiamo ascoltare la sua risposta, dobbiamo ascoltare quello che ci suggerisce e poi dobbiamo farlo. E allora gli chiediamo anche: “Signore, aiutaci a fare quello che ci chiedi, perché vogliamo davvero seguirti come discepoli; vogliamo ascoltare la tua Parola e cambiare la nostra mentalità”.
In questa terza domenica del Tempo Ordinario, dell’anno C, iniziamo finalmente la lettura continua del Vangelo di Luca. Abbiamo già letto qualcosa in Avvento e durante il Tempo di Natale, ma adesso lo leggeremo di continuo. Leggiamo questo terzo Vangelo partendo proprio dall’inizio in cui restiamo colpiti dalla dedica contenuta: Luca dedica la sua opera ad un personaggio di nome Teofilo. Probabilmente era un personaggio illustre dell’amministrazione greco-romana a cui l’evangelista desidera offrirgli la sua opera per rendersi conto della “solidità degli insegnamenti ricevuti”.
Ma al di là di chi sia stato storicamente Teofilo, potremmo dire che questo nome particolare può riferirsi anche a noi: Teofilo significa “amico di Dio” e ciascuno di noi è chiamato a crescere e a vivere nell’amicizia con il Signore. La fede è la nostra amicizia che ci tiene legati al Signore. E noi siamo aiutati a diventare sempre più amici di Dio in virtù dell’ascolto di questa Parola. Questa Parola ci aiuta a rimanere nell’amicizia con il Signore, e a cambiare ciò che va cambiato, a migliorare ciò che c’è da migliorare nella nostra vita.
Partecipiamo alla Messa proprio per questo cambiamento, che non avviene dall’oggi al domani, ma è un lavoro lungo e faticoso che dura tutta la vita e in questo vogliamo impegnarci – ne va della nostra vita! – per non finire nel caos: cioè per non portare la nostra vita nella confusione e nel disastro. Per realizzare la nostra vita vogliamo essere autentici discepoli del Signore che ascoltano la sua Parola e la vivono ogni giorno.
Condividi questo post!