Giovedì 24 marzo
C’è un verbo che oggi torna con particolare insistenza: “ascoltare”. Questo verbo torna spesso da parte di Dio che chiede il nostro ascolto, ma nello stesso tempo non tarda ad arrivare la reazione di noi uomini a questo ascolto che nella Sacra Scrittura viene espresso con queste espressione: “Cuore indurito… dura cervice…”. Dio lo dice spesso a Mosè, lo dice ai profeti, ma è anche la medesima esperienza che vive Gesù. Questa incapacità a mettere da parte le nostre presunzioni e metterci in ascolto serio e sincero nei riguardi di questa Parola di Dio che tocca la nostra vita in profondità e proprio per questo non ci lascia indifferenti.
Ascolto significa mettere in pratica questa Parola, significa obbedire, viverla, farla diventare vita vissuta. Purtroppo questo non sempre accade, però laddove si obbedisce a questa Parola, si fa esperienza di quella vita nuova che il Signore desidera donare a tutti e a ciascuno. La durezza del cuore e l’ostinazione del popolo di Israele è l’esperienza che accomuna il profeta Geremia nella prima lettura della Messa di oggi, ma anche Gesù nel brano evangelico odierno. Il profeta Geremia vive una situazione particolarmente difficile: viene rifiutato e perseguitato dal suo popolo per essere fedele alla missione che Dio gli aveva affidato.
Ma anche Gesù si trova innanzi all’ostinazione di scribi, farisei e del popolo. Gesù scaccia i demoni e viene accusato di scacciarli per conto del capo dei demoni… Uno potrebbe esclamare: gli avversari di Gesù arrivano proprio all’assurdo! È proprio così: l’invidia fa arrivare all’assurdo! Quando non accettiamo la Parola di Dio, quando non accettiamo che questa Parola ci rimproveri, che ci chieda di fare verifica in noi stessi oppure ci chieda un rinnovamento della nostra vita andiamo incontro a questi atteggiamenti di chiusura e di indifferenza.
Ma se coviamo la stessa ostinazione di scribi e farisei, allora possono valere anche per noi le parole di Gesù che troviamo oggi nel Vangelo: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio… Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Se il Regno di Dio è giunto a noi, siamo chiamati a crescere nell’ascolto – ci raccomanda Gesù. La Quaresima è un tempo di conversione. È anche un tempo di lotta. La lotta che dobbiamo affrontare si pone su diversi piani: dobbiamo lottare contro noi stessi, contro il nostro io, il nostro orgoglio; dobbiamo lottare contro il demonio e le tentazioni che fa nascere; dobbiamo infine lottare contro ogni realtà che ci allontana da Gesù, da ogni ostacolo che ci impedisce di essere con Lui. ssere con Gesù dovrebbe essere sempre la nostra prima preoccupazione.
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