Venerdì 25 marzo – Solennità dell’Annunciazione del Signore
Potrebbe sembrare quasi strano e insolito che, in piena Quaresima, celebriamo questa solennità che è più riferita al Natale del Signore. Celebriamo questa solennità proprio oggi, 25 marzo, perché da oggi sino al 25 dicembre, solennità del Santo Natale, intercorrono esattamente ben nove mesi, cioè il tempo di una normale gestazione di una nuova vita nel grembo di una donna. Eppure è molto provvidenziale celebrare nella liturgia il momento dell’Incarnazione, perché facciamo memoria del momento in cui il Figlio di Dio entra nella storia umana e si fa uomo come noi.
Il momento dell’Incarnazione è assai significativo, non è un evento opzionale, anzi ricordiamo tutti dal Catechismo – quando il Catechismo si imparava a memoria! – che le verità fondamentali del Cristianesimo sono due: 1) Unità e Trinità di Dio; 2) Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. La solennità dell’Annunciazione del Signore ci fa celebrare un intreccio di due Sì: il Sì di Maria, come si evince dal brano evangelico odierno, e il Sì del Figlio, proprio di Gesù. Questi due Sì sono detti entrambi a Dio Padre, e questi due Sì si intrecciano e diventano quasi un unico grande Sì.
Quindi oggi celebriamo questa solennità che altro non è che l’obbedienza del Figlio e di Maria al progetto di Dio. Maria dice Sì a Dio, non perché ha capito tutto di Dio – Dio non sempre si può capire! – Dio lo si può solo accogliere. Maria dona il suo Sì perché riconosce che, in quel momento della sua storia e della vita, è proprio Dio che le sta parlando e si fida. Si fida soprattutto di quel “Nulla è impossibile a Dio”, come a dire: fidati di Dio, affidati a Dio.
Farà tanto bene anche a noi riappropriarci continuamente di queste parole, quando anche per noi giungono quei momenti nella vita in cui non sempre si può capire tutto. Anche in quei momenti nel nostro cuore vogliamo rinnovare la nostra fiducia al Signore e dirgli: “Mi fido di te, mi affido a te, non so dove mi condurrà questa storia ma sono certo di non essere solo perché Tu sei con me”.
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