Giovedì 28 aprile
Il breve brano di Vangelo di oggi chiude il dialogo tra Gesù e Nicodemo. In questo dialogo Gesù ci offre tanti contenuti per farsi riconoscere come il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo. Gesù è Colui che viene dal cielo, quindi chi lo ha conosciuto sulla terra, deve andare oltre la semplice apparenza umana.
A tutti è offerta questa possibilità di riconoscere Gesù nella sua verità: Lui è l’inviato di Dio che dona lo Spirito ai discepoli perché possano continuare la sua opera.
È molto bello anche che in questo tempo pasquale la liturgia ci pone in contatto con la prima comunità cristiana, dove gli apostoli prendono coscienza della missione affidata da Gesù. Portano il Vangelo sino ai confini estremi della terra. Però prendono anche consapevolezza della prova, della persecuzione, pensiamo a Pietro e Giovanni che vengono messi in prigione perché continuavano ad annunciare che Gesù è Risorto. I Giudei pretendevano che essi tacessero ed è proprio lì che i discepoli dicono apertamente che “bisogna obbedire più a Dio che agli uomini”. È proprio lì che gli apostoli non tacciono e portano avanti la missione. In loro c’è l’azione forte dello Spirito, quello stesso Spirito che ha fatto risuscitare Gesù dai morti, che è la vita stessa di Dio, che attende di entrare in ogni risvolto della nostra vita.
Ed è attraverso lo Spirito che è posto in noi il germe della vita di Dio ed è per questo che è importante obbedire sempre a Dio. Chi obbedisce al Signore si pone sotto la tutela della sua opera. Come cristiani, non dimentichiamo che siamo battezzati e cresimati ed è in ragione di questi Sacramenti che abbiamo già ricevuto in dono lo stesso Spirito di Gesù. È lo Spirito che ci dà la capacità di testimoniare Cristo e di servirlo con gioia perché la sua opera possa realizzarsi nel mondo.
Ecco perché nel tempo pasquale sentiremo parlare molto dello Spirito Santo, perché in questo tempo ci prepariamo a vivere un’altra festa importante come la Pentecoste. Prendiamo coscienza di quello che già siamo e abbiamo per grazia di Dio. Prendiamo coscienza dei doni che già abbiamo per opporci al male. Sappiamo che nel nostro mondo non mancano i segni del male e della cattiveria, ma prendiamo consapevolezza che grazie allo Spirito Santo siamo protetti e custoditi dal male. Se facciamo indebolire lo Spirito Santo, rafforzeremo quello maligno. Prendiamo coscienza di essere sostenuti dallo Spirito Santo nelle avversità della nostra vita.
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