Con la Domenica delle Palme siamo entrati nel vivo della Settimana Santa. Di seguito un estratto dell’omelia pronunciata dal Parroco, don Rocco Todero, e alcune foto delle solenni celebrazioni.
Al centro della liturgia della Domenica delle Palme troviamo il grande racconto della Passione di Gesù, quest’anno secondo la versione di Matteo. Il racconto della morte di Gesù in croce è la lettura più bella e regale di tutto l’anno. “Per sapere chi sia Dio devo inginocchiarmi ai piedi della Croce“: non è un semplice devoto a dirlo, ma Karl Rahner, uno tra i più grandi teologi del ‘900. Vediamo un uomo con le braccia spalancate in un abbraccio che non si rinnegherà in eterno.
Fondamento della fede cristiana è la cosa più bella del mondo: un atto di amore. La croce vince perché convince, e lo fa non attraverso le spiegazioni dei teologi, ma con l’eloquenza del cuore: “Tu che hai salvato gli altri, salva te stesso, se sei il Cristo“. Glielo dicono tutti, capi, soldati, il ladro, come a dire: “Se sei Dio, fa’un miracolo, conquistaci, imponiti, scendi dalla croce, allora crederemo“. Qualsiasi uomo, qualsiasi re, potendolo, scenderebbe dalla croce. Lui no.
Solo il Figlio di Dio non scende dalla croce, solo il nostro Dio. Perché i suoi figli non ne possono scendere. Allora è solo la croce che ci toglie ogni dubbio su Dio. In Gesù, Dio ci rivela il volto di un Dio appassionato che vive con “passione” il nostro dolore e le nostre speranze.
Dio è appassionato della nostra vita, non gli siamo indifferenti.
Foto di Saverio Barbuto
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