Mercoledì 12 gennaio
Anna ci insegna che la preghiera, anche se è frutto di immani sofferenze, quando è fatta col cuore, quindi coinvolge tutta la propria vita, dà sempre frutti di vita nuova. Segno di tutto ciò, per questa donna, sarà il proprio figlio Samuele. Egli non è solo figlio nella carne, ma l’espressione di una vita che si rinvigorisce, si fortifica, si rinsalda.
Ciascuno di noi, pregando, riceve in dono da Dio “un Samuele”, cioè una vita nuova che libera dal demonio della sterilità, dell’amarezza, della frustrazione, di ogni genere di sofferenza fisica e morale. Nella giornata, all’inizio o alla conclusione, dinanzi al tuo caminetto o alla stufa che ti riscalda, ritagliati qualche minuto e offri la tua preghiera al Signore facendo dono di te stesso, delle tue fatiche, dei tuoi affanni quotidiani, delle tue preoccupazioni, delle tue sofferenze che tieni nascoste dentro, delle tue lacrime invisibili, ma anche dei tuoi desideri e dei tuoi sogni, dei tuoi progetti e dei tuoi propositi.
Offri tutto te stesso a Dio, e la tua vita prenderà una nuova piega, un rinnovato risvolto, una nuova tinta. Ti sembrerà tutto più verde, come il colore della speranza, il colore della vita che nasce in te.
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