Carissimo don Rocco,
Con grande gioia questa sera vogliamo rendere grazie al Signore per il dono del sacerdozio ministeriale che dieci anni fa ti ha fatto. Provvidenzialmente, l’anniversario della tua Ordinazione capita nella solennità della Dedicazione della nostra Cattedrale, una circostanza che più che mai rende manifesta la comunione, caratteristica fondante e fondamentale della Chiesa. Quella comunione per cui il sacerdozio non rimane un fenomeno ristretto. È, invece, un dono condiviso, al servizio di tutti i fratelli. Del resto, “dove due o tre sono riuniti nel mio nome lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20), ci ricorda Gesù nel Vangelo.
È certamente una grazia che il Signore ha donato a te, perché tu la possa condividere con tutti i fratelli che incontrerai nel cammino verso il Regno a cui tutti i cristiani siamo chiamati. “Come il Padre ha
amato me, così anche io ho amato voi” (Gv 15,9): ecco, è un po’ questo ciò che accade nel sacerdozio. Un grande dono d’amore che, attraverso il sacerdozio, raggiunge tutti gli uomini. “Il sacerdote non è sacerdote per se stesso, lo è per voi”, diceva il Santo Curato d’Ars. E noi siamo felici di poterlo condividere con te, da quando il Signore – per mezzo del discernimento del nostro Vescovo – ti ha chiamato ad essere nostro Pastore.
Il sacerdote è, innanzitutto, l’uomo della preghiera. “Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1), hanno chiesto, con ardente desiderio, gli apostoli a Gesù. Del resto, per annunciare le meraviglie di Dio, è
necessario che entri in una totale unione con Lui. E questo è possibile solamente nella preghiera, nel dialogo profondo con il Signore. È quanto, insieme, sperimentiamo nell’Adorazione Eucaristica, che
viviamo ogni giovedì. O nelle devozioni legate al culto dei Santi che tu hai introdotto. O, ancora, nella visita al Santissimo Sacramento, che compiamo ogni primo venerdì del mese in onore del Sacratissimo Cuore di Gesù.
Il sacerdote è anche l’uomo del perdono e dell’amore. Chi, infatti, è capace di comprendere la grandezza dell’amore di Dio meglio di lui, che ha ricevuto il potere straordinario di dispensarlo? È attraverso la pazienza con la quale ti metti in ascolto di ciascuno di noi nel sacramento della
riconciliazione che quotidianamente rendi manifesta la misericordia del Padre, che “di generazione in generazione (…) si stende su quelli che lo temono” (Lc 1,50), come preghiamo nel Magnifica. Anche in ogni Battesimo che celebri, in ogni Cresima che amministri, in ogni Matrimonio che
benedici, lo Spirito Santo, attraverso di te, rende evidente l’amore misericordioso di Dio, che sempre si prende cura di ciascuno di noi, come il buon pastore, che “offre la vita per le pecore” (Gv 10,11).
È, infine, l’uomo dell’Eucaristia, chiamato a rinnovare il sacrificio del Signore Gesù, spezzando il Pane e versando il Vino. E proprio l’Eucaristia – fonte e culmine della nostra fede – è ciò che ci rende riconoscibili come cristiani. Come i discepoli di Emmaus, che riconobbero il Signore, che pure aveva camminato con loro per tutto il tragitto, solamente quando ha spezzato il pane con loro e per loro (cfr. Lc 24,13-53). E in quel Pane spezzato c’è il vero Corpo del Signore, che tu ci rendi presente ogni giorno, tutte le volte che celebri con noi e per noi la Santa Messa.
Insomma, non possiamo che gioire questa sera per il grande dono che il Signore ha concesso alla tua vita, e ringraziarti perché ogni giorno condividi con ciascuno di noi questa grande grazia. Sentiti sempre accompagnato dalle nostre filiali preghiere, che ti assicuriamo e alle quali ti affidiamo. Ti siano compagni nel ministero presbiterale la Beata Vergine Maria, sotto il cui manto è germogliato il seme della tua vocazione, e San Domenico Savio, nostro celeste protettore. Ti assista sempre lo Spirito Santo, il Consolatore, affinché “la parola del Vangelo mediante la tua predicazione (…) possa fruttificare nel cuore degli uomini, e raggiungere i confini della terra” (Rito dell’Ordinazione Presbiterale, n. 134), come il Vescovo ha implorato per te il giorno della tua Ordinazione.
Buon anniversario!
I tuoi parrocchiani