Carissimo don Rocco,
È già passato un anno da quando hai cominciato ufficialmente il tuo ministero di Parroco in questa nostra Comunità Parrocchiale di San Domenico Savio. Per questo oggi vogliamo rendere lode al Signore, che non ci lascia mai da soli e ci dona sempre un Pastore, nostra guida nel cammino verso il suo Regno Santo.
Quello che abbiamo trascorso insieme è stato certamente un anno impegnativo, ancora segnato dai postumi della pandemia, ma che ora si proietta verso una ritrovata e tanto desiderata normalità: ne è prova anche il fatto che, mentre un anno fa, nonostante il caldo, indossavamo tutti rigorosamente le mascherine, oggi possiamo invece liberamente farne a meno, guardandoci finalmente in faccia e scambiandoci i sorrisi che tanto ci sono mancati. Abbiamo potuto, durante questo anno, ricominciare a vedere la nostra chiesa piena, senza più il distanziamento imposto dalle restrizioni; abbiamo ricominciato a fare le processioni, e abbiamo, appena quattro giorni fa, celebrato con gioia e solennità la festa del nostro Patrono, San Domenico Savio.
“L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti– ha detto il Santo Padre Francesco la storica sera del 27 marzo 2020, quando ha affidato al Signore un mondo in cui la pandemia manifestava ancora il pieno della sua potenza – (…) Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza”. E proprio speranza è la parola che ci risuona in mente pensando all’anno appena passato. La cristianissima speranza, che ci fa rimanere ancorati al Signore, il quale sempre viene a liberarci da ogni male. “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11,28) è, del resto, la promessa che ci rivolge il Signore nel Vangelo che è stato proclamato in questa Santa Messa.
Il primo anno è, solitamente, quello dell’osservazione, quello della conoscenza. Quello in cui si cerca di comprendere a fondo la comunità che si è chiamati a guidare per poi agire, negli anni successivi, con maggiore incisività e precisione. Nonostante questo, sono tante le cose che abbiamo vissuto insieme, e preciso è lo stile che ha assunto la tua impronta pastorale. “C’è bisogno di qualcuno che ci insegni a riscoprire la presenza di Dio nelle nostre vite, per poterla testimoniare agli altri”, ti abbiamo confidato un anno fa nel discorso di benvenuto. E questo semplice – ma importante – piano pastorale è stato da te seguito fin da subito.
Con te abbiamo potuto riscoprire il culto dei Santi, che sono i frutti evidenti di ciò che Dio opera per mezzo del suo Spirito. Abbiamo sperimentato la genuinità di quella pietà popolare che – come ha ricordato Papa Francesco – diventa “il sistema immunitario della Chiesa” (Discorso ai partecipanti al I Convegno Internazionale per i Rettori e gli Operatori dei Santuari, 29/11/2018). Abbiamo celebrato insieme le feste di San Biagio e del Sacro Cuore – devozioni già molto sentite nella nostra Parrocchia – e introdotto quelle di Santa Lucia, Sant’Agata, Santa Rita, Sant’Antonio… Non sono mancati, inoltre, i momenti di annuncio, tra i quali le visite dei Reliquiari di San Francesco di Paola e della Madonna delle Lacrime. Abbiamo, inoltre, festeggiato con particolare gioia la festa dell’anniversario della Dedicazione di questa chiesa, come è nostra abitudine da quando abbiamo celebrato il Giubileo Parrocchiale.
Tu sei arrivato in mezzo a noi in piena estate. Ma terminato questo fisiologico tempo di vacanza anche per quanto riguarda le attività pastorali, si è rimessa in moto, inoltre, la macchina della catechesi dei ragazzi, che ti ha portato ad amministrare, a decine di essi, i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Hai seguito, inoltre, un gruppo di cresimandi adulti e numerose famiglie che hanno accompagnato i propri figli a ricevere il battesimo. Grande, infine, l’attenzione alla liturgia – che, lo possiamo dire con un pizzico di orgoglio, è uno dei fiori all’occhiello della nostra Parrocchia – e alla carità. Ci limitiamo a citare solamente queste, ma sono davvero tante le esperienze di crescita spirituale e pastorale che abbiamo vissuto insieme.
Tu sei molto attivo sui social network. Spesso, durante questo anno, hai scritto “Quanto è bella la mia sposa!”, riferendoti proprio alla Comunità Parrocchiale che sei stato chiamato ad amministrare. Di tutto questo affetto, che non manchi mai di dimostrarci, noi vogliamo oggi ringraziarti di vero cuore. Ti auguriamo ogni bene, carissimo don Rocco, e ti affidiamo alle nostre ferventi preghiere. Il Signore, per l’intercessione di San Domenico Savio, nostro Patrono, e della Vergine Maria, da noi venerata con il titolo della Stella, ti conceda sempre il vigore e l’amorevole zelo del Buon Pastore, per guidare al meglio noi, questo gregge – a volte, forse, troppo scalmanato – che Egli ha affidato alle tue cure.
Buon anniversario!
I tuoi parrocchiani
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