In occasione dei festeggiamenti di San Rocco, Patrono della città di Scordia, quest’anno fortemente limitati a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di coronavirus, il nostro Parroco, don Matteo Malgioglio, ha presieduto ieri sera la S. Messa cittadina in piazza San Rocco. Hanno preso parte alla celebrazione anche il clero di Scordia e le autorità cittadine, che alla fine della S. Messa hanno offerto un omaggio floreale al Patrono.
“Che tipo di santo è San Rocco? – si è chiesto don Matteo nell’omelia – Non è un martire, non è un sacerdote, non è un vescovo, non è un teologo. San Rocco è un pellegrino. E non c’è qualifica migliore per caratterizzare il cristiano. Diciamo che la vita cristiana è un cammino? Ecco, questo ha fatto San Rocco: si è messo in cammino. Perché nel camminare ci si dà un obiettivo, e nello stesso tempo ci si affida al Signore, e durante il viaggio si fanno incontri“.
“San Rocco, che si è fermato ad aiutare i fratelli che ha incontrato lungo il suo cammino – ha aggiunto – ci insegna la novità del Vangelo, diventata poi il cuore della missione della Chiesa: rendere culto a Dio non soltanto attraverso i sacrifici ma attraverso il culto della vita. Se pensavamo che essere cristiani significava solo andare in chiesa, ci sbagliavamo“.
Ricordando il periodo del lock-down in cui è stata impedita la celebrazione pubblica dell’Eucaristia, don Matteo ha aggiunto: “Se non lo avevamo fatto prima, mettendoci in ascolto della Parola del Vangelo, durante la fase più critica della pandemia siamo stati costretti a farlo anche controvoglia: ci è stato tolto il tempio, non siamo potuti più andare in chiesa, ci è stata tolta la liturgia e il popolo cristiano ha dovuto assistere alle Messi attraverso i mezzi di comunicazione. È come se lo Spirito abbia voluto indicarci una nuova strada e noi con San Rocco vogliamo prendere tutto il meglio di questa esperienza, anziché lamentarcene, per tornare alla vita di prima come cristiani migliori“.
“Questa sera non ci sarà la processione con il simulacro di San Rocco – conclude il Parroco – ma possono esserci 500, 1000 processioni se ognuno di noi, tornando nelle proprie case, attraversando le strade di questa città, si renderà conto che il fratello aspetta la nostra testimonianza, aspetta un gesto d’amore, un gesto di verità, di giustizia, di pace, di carità“.
La Celebrazione si è conclusa con uno spettacolo pirotecnico e con l’omaggio dei fedeli al Santo Patrono, esposto sul sagrato della Chiesa Madre.
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