Durante il Tempo di Avvento e di Quaresima nella Messa non si canta il Gloria, ma oggi noi lo abbiamo cantato, perché è una festa e il Gloria caratterizza la festa della Messa. È un’antica preghiera composta dai Padri della Chiesa con molti elementi biblici, a partire dall’inizio che è il canto degli angeli nella Notte di Natale: Gloria a Dio nell’alto dei cielo e pace in terra agli uomini amati dal Signore. La nuova edizione del Messale italiano ci chiede di cambiare questa formula, perché eravamo abituati a parlare degli uomini di buona volontà, ma il cambiamento è dovuto ad una fedeltà maggiore al testo greco originale, cioè alla formula che l’evangelista Luca adopera propriamente nel Vangelo.
Noi cantiamo gloria a Dio e pace agli uomini: gloria in cielo e pace in terra. Grazie alla venuta di Gesù Cristo – Dio che si è fatto uomo – il cielo è sceso sulla terra! La nostra terra diventa come il cielo! Che cosa vuol dire gloria? Non è semplicemente onore, fama, rispetto, ma è proprio la presenza potente e operante di Dio che noi chiamiamo la sua gloria. Dove si vede l’abilità di un musicista? Nella musica che compone. Dove si vede l’abilità di un pittore? Nel dipinto che ha realizzato. Provate a moltiplicare molte altre immagini del genere e troverete sempre nuovi argomenti: la gloria del sarto è il vestito che ha realizzato.
Ma ancora di più: la gloria di un insegnante sono i suoi alunni, perché se i ragazzi imparano bene, quella è la gloria del loro insegnante. Ma ancora di più: la gloria di un genitore sono i figli, perché i figli sono la dimostrazione di quello che i genitori hanno saputo fare e dare. Un figlio beneducato è la gloria dei genitori … ma potrebbe esserne anche l’umiliazione. Tante volte i figli fanno fare brutte figure ai genitori e poi a casa vengono sgridati: “Che brutta figura mi hai fatto fare oggi! Come se non ti avessi mai insegnato!”. Quindi se un bambino si comporta bene è la gloria dei suoi genitori, ma si comporta male, fa fare brutta figura.
Questa è la gloria … che può essere bella o può anche essere brutta. Noi, uomini viventi, con la nostra vita siamo chiamati ad essere la gloria di Dio, ma rischiamo di essere una brutta gloria per Dio, perché siamo noi che lo facciamo vedere, noi cristiani facciamo vedere il volto di Dio! Lo facciamo vedere bello o brutto? Desideriamo farlo vedere bello come è, ma tante volte invece gli facciamo fare brutta figura. E la colpa non è degli altri: ognuno di noi ha la sua parte di responsabilità. Noi cantiamo gloria a Dio con la nostra vita!
La beata Vergine Maria è la gloria del Signore perché con la sua vita è stata la gloria di Dio, la sua creatura più bella e riuscita. Ma il Signore vuole anche per noi un risultato del genere! E allora preghiamo con intensità in questo tempo di Avvento per chiedere al Signore che ci renda capaci di seguirlo veramente, di ascoltare la sua Parola, di non fargli fare brutta figura nel mondo, di essere invece la sua gloria, la sua vera immagine. Siamo stati chiamati a fare questo, vogliamo impegnarci a farlo, sapendo di essere amati dal Signore. Il suo amore ci rende santi se lo accogliamo e ci lasciamo trasformare, per diventare come la beata Vergine Maria: belli, splendidi, luminosi, liberi dal male, puliti da ogni peccato, santi nell’amore. Amen.
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