1° giorno: “Gli occhi di Gesù”
In ascolto
“Nella fede, Cristo non è soltanto Colui in cui crediamo, la manifestazione massima dell’amore di Dio, ma anche Colui al quale ci uniamo per poter credere. La fede, non solo guarda a Gesù, ma guarda dal punto di vista di Gesù, con i suoi occhi: è una partecipazione al suo modo di vedere. In tanti ambiti della vita ci affidiamo ad altre persone che conoscono le cose meglio di noi. Abbiamo fiducia nell’architetto che costruisce la nostra casa, nel farmacista che ci offre il medicamento per la guarigione, nell’avvocato che ci difende in tribunale. Abbiamo anche bisogno di qualcuno che sia affidabile ed esperto nelle cose di Dio. Gesù, suo Figlio, si presenta come Colui che ci spiega Dio (cfr Gv 1,18). La vita di Cristo – il suo modo di conoscere il Padre, di vivere totalmente nella relazione con Lui – apre uno spazio nuovo all’esperienza umana e noi vi possiamo entrare”. (Papa Francesco, Lumen Fidei, 18)
Interroghiamoci
Come guardiamo il mondo? Come guardo la realtà davanti a me? Lo guardo con gli occhi di Gesù, dalla sua prospettiva? Vedo Dio come un Padre di amore e di misericordia? Vedo gli altri come fratelli, come sorelle? Vedo la storia e il mondo come il luogo in cui, pur non mancando delle sfide e delle difficoltà – lo sappiamo bene di questi tempi – Dio non abbandona mai le sue creature? Vedo e riconosco su di me una benedizione divina?
Alla luce della Parola
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso (Mt 6,22).
Esercizio
1. Su un foglio bianco annotate non meno di 15 caratteristiche positive che trovate dentro di voi, i lati belli del vostro carattere, le parti affascinanti del vostro stile di vita, della vostra presenza in mezzo agli altri. Annotiamo tutto quello che spontaneamente ci viene in mente quando pensate al “bello che c’è in ciascuno di noi”
2. Su un altro foglio bianco annotate non più di 10 caratteristiche negative: lati del proprio carattere, aspetti del proprio stile di vita, abitudini.
A questo punto, ci mettiamo davanti ad un’immagine di Gesù o ad un crocifisso e la prima cosa che faremo è dirgli un “Grazie” convinto per tutto ciò che di buono c’è dentro di noi; poi, chiediamo la grazia del perdono e della tolleranza, per le cose meno belle che troviamo dentro di noi. Solo dover aver chiesto la grazia del perdono – non si tratta di autogiustificarci – potremo decidere di cambiare qualcosa di ciò che non va in noi.